CIS o Carcinoma in Situ della vescica

Che cosa è il CIS?

E’ un tipo di Cancro della vescica detto anche TIS o Tumore piatto perché, a differenza di altri tumori della vescica non si presenta con neoformazioni solide vegetanti e visibili, ma all’inizio si manifesta solo a livello cellulare. E’ un tumore maligno, molto aggressivo, generalmente multifocale (più foci tumorali) ed è considerato il primo stadio nell’evoluzione del carcinoma vescicale invasivo della parete muscolare.  I pazienti affetti da CIS possono presentare una sintomatologia irritativa vescicale costituita da: disuria (dolore ad urinare), urgenza di urinare, minzioni frequenti di piccole quantità di urina ecc. che possono essere gli unici segni di esordio del cancro.  Può essere diagnosticato attraverso la biopsia endoscopica.

La mia storia:

  • I problemi urinari sono iniziati nel 2010
  • Presa in carico al day hospital urologico nel luglio del 2013
  • Il cancro mi è stato diagnosticato il 17/9/2013
  • Il 4/10/2013 ho iniziato il primo ciclo di terapia endovescicale col BCG che ho terminato l’8/1/2016
  • Il 13/6/2016 mi è stata consegnata la risposta della FISH urine: positivo
  • Il 5/8/2016 sono stata operata a Milano di ‘Cistectomia radicale con confezionamento di neovescica ortotopica’

Se ti interessa la mia storia continua a leggere ………

Problemi urinari

2010/2011 ho iniziato ad avere problemi urinando spesso e con dolore, per cercare di risolverli ho utilizzato, su consiglio di farmacisti ed erboristi, degli integratori a base di mirtillo rosso americano con lo scopo di acidificare le urine.

Ne ho assunto una grande quantità ma, dopo un breve periodo di miglioramento, il problema si è ripresentato. L’esigenza di urinare frequentemente ha cominciato a condizionare pesantemente la mia quotidianità sia di giorno che di notte (in media svegliandomi 3-4 volte dalle h.24 alle 6). Per uscire dovevo stare attenta a non bere thé, spremute, acqua; a colazione solo mezza tazza di caffellatte, anche se poi avevo bisogno lo stesso di andare in bagno.

27/6/2011 giornata orrenda, che mi ha fatto decidere di affrontare la situazione che si protraeva ormai da troppo tempo, al mattino sono dovuta uscire e in 4 ore sono andata in bagno 5 volte. SITUAZIONE IMPOSSIBILE DA SOSTENERE!!!!!

4/7/2011  per impaccio, vergogna, non mi sono sentita di andare dal mio medico curante, così sono andata da un altro medico, gli ho esposto i miei problemi e mi sono fatta prescrivere: esame urine, urocoltura, ricerca di cellule neoplastiche nelle urine. La risposta degli esami hanno dato esito negativo.

17/1/2012 fatto privatamente ecografia addominale, la risposta ha dato esito negativo

14/2/2012 fatto Pap-test esito negativo

12/5/ 2012  fatto privatamente visita proctologica. Visita negativa, problemi ormonali legati all’età

29/6/2012 fatto privatamente visita uroginecologica, la dr.ssa ha ascoltato i miei problemi con attenzione, non mi ha visitato, non mi ha prescritto nessun esame ematico né urinario, nessun esame strumentale. Ha fatto la diagnosi di ‘Vescica iperattiva’ e mi ha prescritto 1cp. Toviaz da 4 mg. alla sera. Sono uscita dallo studio molto soddisfatta perché conoscendo il problema finalmente potevo affrontarlo. Ho letto il bugiardino del Toviaz; appartiene alla classe di medicinali denominati antimuscarinici  e riducono l’attività della vescica iperattiva, sono utilizzati negli adulti per il trattamento dei sintomi quali:

  • incapacità di controllo durante lo svuotamento della vescica (incontinenza da urgenza)
  • bisogno improvviso di svuotare la vescica (urgenza della minzione)
  • necessità di svuotare la vescica più spesso del solito (aumento della frequenza urinaria)

ho ritrovato il riscontro ai miei problemi eccetto l’incontienenza che non ho mai avuto.

3/8/2012 sono andata a cena a casa di amici, quindi una situazione piacevole e tranquilla e con un bagno a disposizione. Ho avuto lo stimolo di urinare continuo, sono andata in bagno 6 volte in due ore e mezzo e, come uscivo dalla porta del bagno, lo stimolo era già presente.

10/8/2012 dopo aver assunto il Toviaz cp. per oltre 2 mesi, ho deciso di sospenderlo perché l’effetto sperato è stato disatteso.

7/9/2012  fatto privatamente visita urologia, ho esposto i miei problemi, il mio disagio, il mio dolore, ho fatto vedere gli esami le visite fatte precedentemente (tutti negativi). L’urologo non mi ha preso sul serio e, dopo aver filosofeggiato lungamente, mi ha congedata scrivendo di continuare il toviaz che io avevo già sospeso e mi ha prescritto le benzodiazepine (Valium). Si vede che mi ha preso per matta.

Ho valutato attentamente la mia situazione e andando per tentativi ed errori mi sono fatta la diagnosi di Cistite interstiziale’ chiamata anche sindrome del dolore pelvico, è una malattia cronica della vescica la cui causa è tutt’ora ignota. Provoca dolore, urgenza (stimolo impellente di urinare accompagnato da dolore, senso di pressione e spasmi), frequenza delle minzioni (fino a 80 volte al giorno nei casi gravi).

Ho pensato che precedentemente avendo fatto largo uso di integratori ed alimenti che acidificavano le urine, potevo aver irritato l’urotelio, per cui ho fatto una dieta basica ferrea per due mesi con piccole concessioni come un po’ di vino bianco ai pasti.

Ho ottenuto dei buoni risultati, in quanto è scomparso il dolore, anche se la frequenza minzionale è rimasta invariata.

10/12/2012  sono andata dal mio medico, il quale dopo avermi ascoltato mi ha indirizzato ad una dott.ssa specialista in ostetricia e ginecologia che mi ha prescritto dei farmaci (estrogeni) che non ho ritenuto opportuno assumere.

Dal 3 al 10 marzo 2013  ho fatto un Tour in Marocco con una mia amica. Le persone ultra ottantenni erano molto più in gamba di me e ho constatato che assolutamente non potevo più permettermi questi viaggi perché troppo condizionata dalla mia situazione urinaria. Dovevo infatti urinare, anche per piccole quantità (100 cc. o anche meno), molto spesso sia di giorno che di notte.

Da giovane ho fatto molti sforzi a livello fisico sia durante l’attività lavorativa che familiare così mi sono posta delle domande:

  • può essere un prolasso vescicale?
  • problemi al trigono vescicale?
  • perdita della staticità pelvica?
  • uretrite amicrobica?

22/3/2013 fatto privatamente visita ginecologica tutto negativo, staticità pelvica nella norma, prescritto terapia estrogenica e benzodiazepine (Valium come miorilassante). Ho assunto la terapia che non mi ha dato nessun miglioramento per i miei problemi urinari, mentre mi ha creato problemi pressori oltre a perdite vaginali che non avevo mai avuto, ovviamente ho sospeso il tutto, ho informato lo specialista che mi ha consigliato di andare dall’omeopata.

17/4/2013 fatto privatamente visita dall’omeopata consigliato dal ginecologo. Visita piacevolissima in quanto il medico mi ha ascoltato attentamente e mi ha consigliato dei rimedi che ho assunto, ma non mi hanno fatto assolutamente nulla, nessun miglioramento.

13/5/2013  ho iniziato autonomamente l’alprazolam (Xanax 1cp x2). Questo farmaco l’avevo assunto quando anni fa ho avuto gravi attacchi di panico e mi aveva aiutato molto, però allora era diverso perché avevo l’ansia dentro, mentre invece ora no. Siccome non ho avuto nessun beneficio l’ho sospeso.

22/6/2013  Sono andata in vacanza al mare a Ostuni (io e mio marito abbiamo viaggiato col camper) e i miei amici in macchina. Tutti erano convinti che sarei stata bene in quanto il luogo è fantastico, la compagnia ottima e quindi, cambiando ambiente potevo rilassarmi e stare meglio. Invece, è stato uno strazio. Anche se facevo finta di niente la mia autonomia minzionale andava da un ora a mezz’ora a un quarto d’ora, per cui non riuscivo a regolarmi. Più volte negli spostamenti per il mare in macchina dovevamo fermarci perché dovevo urinare, a volte poco, a volte molto. Non bevevo, in più quando urinavo mi spremevo. L’impressione era, che la vescica come contenitore non funzionasse. L’unica cosa positiva era che non avevo problemi di incontinenza. Le mie amiche mi hanno convinto a fissare un appuntamento da un’altro urologo

02/7/2013 h.16,30 fatto privatamente visita con l’urologo accompagnata dalle mie amiche. Dopo aver esposto i miei problemi aiutandomi con la mia cronistoria e consegnandogli gli esami e le consulenze fatte, il Prof ha detto che mi avrebbe preso in carico e che avrebbe iniziato una serie di esami al fine di poter formulare una diagnosi e di conseguenza di poter così affrontare il problema. Mi avrebbe inserita nel day-hospital urologico e mi ha spiegato come avrebbe proceduto: avrei dovuto sottopormi ad una serie di esami per poter fare una cistoscopia in anestesia. Sono uscita da questa visita felice, perché finalmente qualcuno mi ha ascoltata seriamente e attentamente prendendosi cura di me.

22/7/2013 sono entrata nella lista di attesa dell’unità operativa Chirurgia – Urologia con la diagnosi di ‘Cistite interstiziale’

5/7/2013 fatto su richiesta dell’urologia: esami sangue e urine, negativi,

9/7/2013 fatto esame urodinamico: vescica di capacità ridotte con comparsa di intenso desiderio minzionale a bassi volumi di riempimento vescicale 170-190 cc.

17/7/2013 fatto TAC addome completo (senza e con mezzo di contrasto superiore e inferiore)

24/7 h.8,30 fatto esami sangue, esame urine, urocoltura elettrocardiogramma RX torace.

26/7 alla consegna della TAC pelvica non mi aspettavo di avere un’adenoma surrenalico, una cisti parapielica (cisti che si sviluppa a livello del seno renale) e alcuni diverticoli nel sigma, ma nulla per quanto riguarda reni e vescica: reni in sede nei limiti privi di formazioni litiasiche radiopache, non idroureteronefrosi bilateralmente. Normale capacità di concentrazione ed eliminazione del mezzo di contrasto a carico di entrambi i reni con regolare opacizzazione di entrambi gli ureteri fino al loro sbocco in vescica, vescica distesa, a pareti regolari priva di lesioni, non masse pelviche.

30/7  situazione impossibile da sostenere in quanto la frequenza urinaria mi impediva di riposarmi sia di giorno che di notte (sono arrivata ad andare in bagno ogni 15’). Non uscivo più di casa se non per motivi inderogabili e quando lo dovevo fare portavo un boccetto da utilizzare per urinare in macchina. Mi isolavo sempre di più perché la situazione mi inibiva e imbarazzava e volevo tanto risolverla. Non era vita.

Il Prof, dopo avermi ascoltata, mi ha detto di portare ancora un po’ di pazienza, perché senz’altro la cistoscopia programmata in anestesia avrebbe permesso una diagnosi.

2/9/2013 Sono stata ricoverata in Urologia (degenza breve)

Anamnesi: da qualche anno la paziente riferisce urgenza minzionale, pollachiuria e nicturia intensa (5-6 volte) in assenza di episodi di incontinenza urinaria. Inoltre nega macroematuria e stranguria. Urocoltura sempre negativa. Trattata con toviaz senza beneficio. Nel 2011 citologia urinaria negativa, uretra normomobile, non segni di prolassi

Diagnosi di accettazione: sospetta Cistite interstiziale

Anamnesi patologica remota: ha sempre goduto di buona salute

Notizie cliniche: vescica a ridotta capacità con forte desiderio minzionale a 170’ 190 ml di riempimento. Pollachiuria di elevata entità. Non lesioni documentabili alla TAC, citologia urinaria negativa.

Anamnesi patologica prossima (nota in cartella del professore): dopo 3 anni di disuria ingravescente (da alcuni etichettata come sindrome psichiatrica), con urocolture negative e esami citologici nella norma; la paziente è stata ricoverata per disuria cronica con urgenza minzionale sensitiva

Intervento principale: cistoscopia in narcosi e mapping

Decorso clinico: il giorno 2/9 abbiamo sottoposto la paziente a cistoscopia intraoperatoria che ha evidenziato iperemia della mucosa vescicale, che presenta anche fragilità vasale, con sanguinamento alla distensione dell’organo. Di aspetto papillare edematoso su quasi tutto l’ambito (sospetto per CIS). Eseguite biopsie mirate a freddo Mapping. Il decorso postoperatorio è stato regolare.

Diagnosi di dimissione 3/9 : sospetta Cistite interstiziale

17/9/2013  appuntamento col Prof per la consegna della risposta dell’esame istologico: mi ha dovuto dire che avevo il Cancro e mi ha consegnato la risposta:

  • A frustolo di parete vescicale con neoplasia intrauroteliale ad alto grado sec. WHO (CIS) in cistite follicolare
  • B tre frustoli di parete vescicale con neoplasia intrauroteliale ad alto grado sec. WHO (CIS) in cistite follicolare
  • C frustolo di parete vescicale in gran parte disepitelizzato con focolaio di neoplasia

mi ha poi illustrato le possibilità terapeutiche: iniziare la terapia con BCG se tollerato o  intervenire con un intervento demolitivo.

Ho optato per la terapia con BCG, anche se era azzardata visto che dovevo urinare ogni 15’ e il farmaco doveva rimanere a contatto con la vescica per quasi 2 ore.

Per avere un’ulteriore certezza della scelta fatta, sono andata per una visita allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) e anche lì mi hanno consigliato, visto lo stadio della malattia, il BCG intravescicale.