Modulo di dimissioni

A domicilio oltre la terapia da effettuare per il primo periodo, mi hanno spiegato e rilasciato un stampato che riporto di seguito:

Lei ha recentemente subito un intervento chirurgico di asportazione radicale della vescica, seguito dalla ricostruzione di un serbatoio urinario con un’ansa intestinale. Nei primi mesi successivi all’intervento da lei subito il suo stile di vita potrebbe risultare alterato. Col tempo tuttavia ogni cambiamento entrerà a far parte della sua vita quotidiana senza gravi ripercussioni rispetto al periodo pre-operatorio. Lo scopo di queste pagine è quello di spiegare semplicemente alcuni aspetti funzionali conseguenti all’intervento che molto probabilmente si troverà ad affrontare nel breve o lungo periodo post-operatorio e di offrirle qualche suggerimento per superarle.

Fasi iniziali del funzionamento del nuovo serbatoio urinario

Per costruire la nuova vescica mettendola nella conddizione di mingere ancora per la via naturale, un segmento di 50 cm di piccolointestino (ileo) è stato rimosso dalla sua sede naturale , è stato aperto e nuovamente richiuso in modo da fargli assumere una forma quasi sferica. Questo serbatoio neoformato, dopo aver ricollegato i condotti uretrali è stato riconnesso alla sua uretra naturale. La capacità iniziale della sua neovescica è solitamente di 80-100 ml perciò lei nel primo periodo 1-3 mesi) dovrà urinare spesso al fine di svuotarla completamente.

Nelle settimane successive dovrà aumentare progressivamente l’intervallo di tempo tra le minzioni in modo da aumentare progressivamente anche la capacità della neovescica fino ad arrivare a 400-500 ml.

Incontinenza urinaria

Nel periodo post-operatorio una perdita di urina di entità variabile deve considerarsi normale. Questo è principalmente dovuto alla debolezza dello sfintere dell’uretra che si trova ad affrontare una nuova situazione. L’incontinenza urinaria risulterà più frequente durante i bruschi movimenti (ad es. alzandosi, abbassandosi, tossendo, ridendo etc). La perdita di urina è generalmente più consistente durante la notte anche in relazione al rilassamento notturno dello sfintere uretrale. L’incontinenza urinaria che può essere di poche gocce, o più raramente abbondante, durerà fintanto che lo sfintere uretrale e i muscoli del pavimento pelvico avranno riguadagnato una buona competenza e si saranno adattati alla nuova situazione. Fintanto che l’incontinenza persiste è consigliabile che lei indossi dei pannolini (di dimensioni corrispondenti all’entità della perdita. Nelle farmacie sono disponibili di tante taglie).

Come riacquistare la continenza urinaria

In generale, alcuni esercizi come camminare, salire le scaleo andare in bicicletta favoriscono la ripresa della continenza. Tuttavia alcuni esercizi più mirati di riabilitazione del piano pelvico possono accellerare decisamente il recupero della continenza. Quasi tutti i pazienti in seguito a tali esercizi diventano totalmente continenti durante il giorno anche se il recupero completo può richiedere un tempo variabile da pochi giorni ad alcuni mesi. Alcuni pazienti tuttavia possono continuare a perdere piccole quantità di urina nel corso della notte anche dopo 1 anno dall’intervento.

Esercizi del piano pelvico. E’ consigliabile iniziare questi esercizi non prima di 20 giorni dalla dimissione. Consistono essenzialmente nella contrazione dello sfintere anale come farebbe per evitare la defecazione. E’ fondamentale che tali esercizi di contrazione anale avvengano a paziente rilassato (meglio se disteso supino) e siano eseguiti senza la contrazione contemporanea di altri muscoli quali i muscoli addominali o i muscoli delle cosce). Ogni contrazione dovrebbe essere massimale, cioè la più intensa possibile, della durata di circa 5 secondi con un intervallo di 5-7 secondi tra l’una e l’altra. Sono consigliate 3-5 serie di 20-30 contrazioni ciascuna distribuite nel corso della giornata.

Se dopo due mesi di esercizi domiciliari eseguiti correttamente come sopra indicato non è stata raggiunta una continenza soddisfacente, è consigliabile eseguire una riabilitazione aggiuntiva mediante apposita fisioterapia associata ad elettro-stimolazioni del piano perineale. Questa riabilitazione richiede l’aiuto personale altamente specializzato.

Svuotamento della neovescica

La sua nuova vescica ha alcune caratteristiche che la distinguono da quella naturale pertanto anche le sensazioni legate alla minzione verranno avvertite in maniera diversa. Ciò significa che lei non avvertirà più il normale stimolo di urinare bensì una sensazione di distensione e gonfiore sopra il pube in relazione al grado di distensione della neovescica. Nel periodo immediatamente successivo all’intervento è consigliabile che lei vuoti la vescica ogni 2 ore anche in assenza di una sensazione impellente. E’ consigliabile che lei urini in posizione seduta, spingendo con la muscolatura addominale con contrazioni successive, lente e distanziate cercando di rilassare contemporaneamente lo sfintere anale. Lo svuotamento avverrà più lentamente di prima dell’intervento e potranno essere necessari alcuni minuti per ottenere uno svuotamento completo della sua neovescica. E’ consigliabile aumentare progressivamente nel tempo l’intervallo tra gli svuotamenti fino a 3 poi 4 ore. Questo significa che anche alla notte dovrà programmare alcune alzate (all’inizio ogni 2 ore poi ogni 3 ore fino ad una sola alzata notturna) Per questo potrà programmare una sveglia in maniera corrispondente. In qualche caso lo svuotamento vescicale può risultare difficile, lungo e incompleto per una ridotta forza delle contrazioni addominali (frequente nei pazienti anziani o che hanno già subito altri interventi addominali). In tal caso potrebbe essere indicato effettuare dei cateterismi intermittenti sterili per completare lo svuotamento della neovescica.. Definire necessità, frequenza e durata del cateterismo intermittente post-minzionale sarà compito dello specialista urologo che insegnerà anche al paziente come tali cateterismi andranno eseguiti.

Dieta

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Controlli post-operatori

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