CIS o Carcinoma in Situ della vescica

Che cosa è il CIS?

E’ un tipo di Cancro della vescica detto anche TIS o Tumore piatto perché, a differenza di altri tumori della vescica non si presenta con neoformazioni solide vegetanti e visibili, ma all’inizio si manifesta solo a livello cellulare. E’ un tumore maligno, molto aggressivo, generalmente multifocale (più foci tumorali) ed è considerato il primo stadio nell’evoluzione del carcinoma vescicale invasivo della parete muscolare.  I pazienti affetti da CIS possono presentare una sintomatologia irritativa vescicale costituita da: disuria (dolore ad urinare), urgenza di urinare, minzioni frequenti di piccole quantità di urina ecc. che possono essere gli unici segni di esordio del cancro.  Può essere diagnosticato attraverso la biopsia endoscopica.

La mia storia:

  • I problemi urinari sono iniziati nel 2010
  • Presa in carico al day hospital urologico nel luglio del 2013
  • Il cancro mi è stato diagnosticato il 17/9/2013
  • Il 4/10/2013 ho iniziato il primo ciclo di terapia endovescicale col BCG che ho terminato l’8/1/2016
  • Il 13/6/2016 mi è stata consegnata la risposta della FISH urine: positivo
  • Il 5/8/2016 sono stata operata a Milano di ‘Cistectomia radicale con confezionamento di neovescica ortotopica’

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Terapia BCG ed evoluzione

Che cosa è il BCG?

E’ il bacillo di Calmétte-Guerin, utilizzato fin dal 1920 come vaccino sull’uomo nella prevenzione della malattia tubercolare. Dagli anni ‘70 molti studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia del BCG nella terapia del cancro superficiale della vescica. La somministrazione é intravescicale e provoca una reazione infiammatoria sulla vescica e causa una desquamazione delle cellule malate che vengono eliminate attraverso le urine e sostituite da cellule normali. Il BCG inoltre stimola le difese immunitarie.

La terapia col BCG viene fatta una volta alla settimana per 6 settimane e viene detta di attacco o induzione, dopo di che bisogna sottoporsi a un’ulteriore cistoscopia in anestesia con biopsia al fine di valutare la risposta del CIS al farmaco.

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FISH urine

FISH urine che cosa è?

È un esame che ricerca nell’urina le 4 più frequenti mutazioni cromosomiche tipiche del cancro vescicale, rese visibili al microscopio da marcatori fluorescenti ancora prima che si formi il tumore. La FISH valuta direttamente l’assetto cromosomico, se il numero dei cromosomi è alterato, anche in presenza di un aspetto normale della cellula, si può ipotizzare la presenza di un tumore. Ogni tumore è caratterizzato, almeno nelle prime fasi da un particolare pattern di perdita/guadagno cromosomico. Nelle cellule uroteliali neoplastiche si assiste ad un aumento del numero di coppie di cromosomi 3, 7, 17 e, talvolta nelle forme meno invasive alla sola perdita totale del cromosoma 9.

Perché segnalo questo esame? Perché è grazie al FISH che oggi sono qui a raccontavi la mia storia. Gli esami oggettivi che possono indirizzare a un cancro alla vescica sono:

  • ematuria ossia la presenza di sangue nelle urine
  • la ricerca di cellule neoplastiche nelle urine o marcatori tumorali (CTM)

Nel mio caso non era presente l’ematuria e i CTM sono apparsi positivi solo nel 2015 per una volta e poi scomparsi, perché l’epitelio di transizione (detto anche epitelio urinario, urotelio o uroepitelio) è un tipo di tessuto epiteliale che costituisce il rivestimento interno della vescica e delle vie urinarie, ma il CIS colpisce le cellule intraepiteliali, per cui quelle che si trovano al piano sottostante. Anche tutti gli altri esami, dall’ecografia pelvica alla TAC addominale ecc, sono risultati negativi perché il CIS, o cancro della vescica, è al primo stadio, per cui solo a livello cellulare, non è ancora visibile perché non si è ancora infiltrato. Leggi tutto “FISH urine”

Intervento di cistectomia radicale con confezionamento di neovescica ortotopica

L’intervento chirurgico si compone di due fasi:

  • la prima fase demolitiva corrisponde alla cistectomia, ossia alla rimozione della vescica e, nella donna: utero, annessi e linfonodi locoregionali
  • la seconda fase è invece quella della ricostruzione in cui viene creata una nuova vescica con una parte di intestino di 40-60 cm (ileale o sigmoidea) in modo da ottenere un serbatoio sferico a bassa pressione, ortotopica ossia collocata al posto di quella rimossa.

Cistectomia radicale – Ospedale San Raffaele

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Incontinenza urinaria femminile e riabilitazione del piano pelvico

Incontinenza urinaria femminile

Consiste nella perdita involontaria di urina. Le donne ne sono maggiormente affette e solitamente non si rivolgono al medico per imbarazzo, vergogna rassegnandosi a vivere col problema.

Rieducazione del pavimento pelvico

E’ un insieme di tecniche atte a rieducare e tonificare l’insieme di muscoli, fasce e tendini che sorreggono utero, vescica, retto e vagina con l’obiettivo di migliorarne la condizione.

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Coppetta mestruale

come soluzione per l’incontinenza urinaria

Voglio condividere con tutte le donne affette da incontinenza urinaria la geniale idea che ho avuto: l’utilizzo della coppetta mestruale per stabilizzare l’uretra e bloccare l’incontinenza.

La coppetta mestruale è un dispositivo endovaginale ideato per raccogliere il flusso mestruale, una delle migliori alternative agli assorbenti usa e getta.  Io, invece, ho sperimentato la coppetta e ne ho valutato l’efficacia, l’adeguatezza e la validità per stabilizzare l’uretra e arrestare l’incontinenza da cui sono affetta dopo l’intervento di cistectomia radicale ortotopica.

Perché vi voglio parlare della coppetta mestruale? perché mi ha cambiato la vita.

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Come sto oggi

Pensate alla gioia di aver scoperto gli effetti risolutivi della coppetta mestruale sull’incontinenza!

Mi ha ridato l’autonomia e, ad esempio, mi ha permesso (16 giugno del 2017) di ricominciare ad andare in piscina a fare acquagym, di andare al mare in Puglia con le mie amiche in treno  (prima mi spostavo sempre e solo col camper per potermi lavare e cambiare l’assorbente). Sono andata in montagna con mio marito e i miei amici, ad eventi importanti, matrimoni e battesimi, ecc.

Forse a qualcuno potrò sembrare esagerata, ma prima di usare la coppetta utilizzavo mediamente 30 assorbenti al giorno, mettevo le mutandine discrete di giorno con dentro un’assorbente maxi che sostituivo ogni mezz’ora, massimo un’ora, sopra una guaina elastica contenitiva per nascondere le mutandine assorbenti e l’assorbente. Di notte mettevo le mutandine più contenitive plus, oltre gli assorbenti e mi dovevo ugualmente alzare spesso per lavarmi e cambiarmi, altrimenti bagnavo il letto.

Capite bene che tutto questo incide pesantemente sulla qualità della vita, chi ha questo problema capisce il disagio, la paura, la vergogna di bagnarsi, ho un marito e anche quando uscivo di casa, oltre a ridurre l’assunzione di liquidi, mi limitavo ad andare in luoghi e percorsi di cui conoscevo la collocazione dei servizi igienici per potermi cambiare, sempre munita di quantitativi di assorbenti, fazzolettini, salviettine umidificate monouso, buste per riporre gli assorbenti.

Dal 16 giugno ad ora tengo la coppetta 23 ore al giorno e utilizzo la pallina circa un ora al mattino per gli esercizi di rafforzamento del piano pelvico.

Non so se questa mia idea può aiutare qualcuna che ha questo problema, se volete informazioni o indicazioni io ci sono, per quello che posso.

Mi auguro che di donne che abbiano avuto il mio percorso non ce ne siano tante, però so che sono tante le donne con problemi di incontinenza. Secondo me la coppetta potrebbe funzionale anche per chi ha un’incontinenza importante e non si sente di sottoporsi a un intervento chirurgico; può cercare di provarla come alternativa all’assorbente, soprattutto quando deve uscire di casa e per sentirsi più a suo agio. Con me sta funzionando alla grande e se quanche donna vuole provare questo metodo, cosa ha perdere? Il costo di una coppetta mestruale? Se funziona recupera non solo in breve tempo i soldi spesi ma soprattutto in autostima, voglia di vivere, di fare ecc.

Tutti i giorni tengo le dita incrociate, sperando di riuscire a continuare a gestirmi così.